Durante gli scavi di un pozzo, il 16 ottobre 1869 due operai scoprirono qualcosa di insolito: un enorme piede di pietra sepolto da un metro di terra. Quando Gideon Emmons e Henry Nichols hanno continuato a scavare, portarono alla luce quello che sembrava essere un gigante. In seguito uno dei due operai dichiarò che potesse trattarsi del corpo di un «vecchio indiano che è stato sepolto qui».
William Newell, il proprietario della fattoria in cui era stato trovato il gigante, rese pubblica la scoperta. Attorno al gigante fu installata una tenda e mentre una folla cominciava ad arrivare alla fattoria, solo pochi “dissidenti” rimasero freddi e scettici nei confronti della scoperta.
Per vedere quella meraviglia, i visitatori dovevano pagare 25 centesimi di dollaro (poco più delle attuali 5€) ma visto l’enorme flusso di gente, entro due giorni, Newell aumentò il prezzo a 50 centesimi (poco più di 10€). Gli affari andavano a gonfie vele.
Il Syracuse Journal scrisse che per vedere quel prodigio “Gli uomini lasciarono il posto di lavoro e le donne, con i loro bambini affollavano la fattoria“.
La scoperta, presto soprannominata “Il gigante di Cardiff”, attirò visitatori da miglia di distanza. “Gli uomini hanno lasciato il loro lavoro”, ha riferito in seguito il Syracuse Journal. “Le donne hanno raggiunto i loro bambini, e i bambini in numero, tutti si affrettarono sulla scena”. A Cardiff arrivò anche Andrew White, presidente della Cornell University
Le strade erano affollate di passeggini, carrozze e persino onnibus da fuori città. I carri per il trasporto di legname delle fattorie erano invece tutti carichi di passeggeri. Sdraiato nella sua tomba, con luce soffusa proveniente dal tetto della tenda, con gli arti contorti come in una lotta mortale, faceva uno strano effetto nel guardarlo. C’era un’aria di grande solennità in quel luogo e i visitatori parlavano a malapena con un sussurro.


I giornali continuavano a parlare della scoperta. Il Syracuse Daily Standard definì il gigante come “la nuova meraviglia” mentre un altro giornale lo ha ritenuto “una scoperta singolare“. Solo nella prima settimana dopo la scoperta del gigante di Cardiff, circa 2.500 persone si sono recate alla fattoria per vedere “la meraviglia”.
Chi o cosa era il Gigante di Cardiff?
Nel 1869, molti credevano che si trattasse un uomo antico pietrificato. Dopotutto, la zona di Cardiff vantava numerosi fossili, quindi si pensava che il gigante fosse stato un gigante biblico conservato da eoni.
Un professore di scienze di Syracuse avanzò una teoria diversa: i gesuiti francesi dovevano aver scolpito una statua secoli prima. La teoria della statua ebbe il sostegno del geologo James Hall dello Stato di New York, che definì il colosso di pietra “l’oggetto più straordinario mai portato alla luce nel nostro paese”.
Mentre il dibattito infuriava, William Newell suggerì di seppellire il gigante m l’opinione pubblica bocciò la proposta, sostenendo che il Gigante di Cardiff aveva un valore storico. Non molto tempo dopo, Newell accettò un’offerta da parte di alcuni uomini d’affari che gli proposero ben 30.000 dollari (570.000€ attuali circa) per una partecipazione di tre quarti sugli introiti derivanti dal gigante.
Ma colosso di Cardiff era una bufala e Newell ne era consapevole fin dall’inizio

Come si è scoperto in seguito, il Gigante di Cardiff era una bufala. Un parente di William Newell, George Hull, scolpì la statua, dopo un’accesa discussione con un predicatore metodista che insisteva sull’interpretazione letterale della Bibbia. Il predicatore prendeva la Bibbia alla lettera anche il versetto della Genesi 6:4 dove si dice che “c’erano dei giganti sulla terra in quei giorni”.
Dopo la discussione, ad Hull venne l’idea di scolpire un gigante di pietra e spacciarlo come “uomo pietrificato”.
Hull comprò nello Iowa un enorme blocco di gesso con la scusa che sarebbe diventato un monumento ad Abraham Lincoln. Il blocco di gesso fu spedito a Chicago, dove un tagliatore di pietre tedesco lo scolpì.
Il blocco, divenuto ormai “Un Gigante” tu trasportato via rotaia da Chicago fino allo stato di New York, dove Hull e Newell lo seppellirono nel novembre 1868.
Quasi un anno dopo, Newell ordinò a due operai di scavare un pozzo esattamente dove era sepolto il gigante di Cardiff. Nel giro di poche settimane, Newell e Hull furono in grado di incassare quella che, per l’epoca, era considerata una piccola fortuna.
George Hull creò questa bufala per criticare le credenze religiose

Lo scherzo del gigante non serviva soltanto a far soldi. Con esso si voleva anche sminuire la fede in favore della scienza. Se la gente avesse creduto a quella storia, avrebbe dimostrato una certa creduloneria e stigmatizzando l’interpretazione letterale della Bibbia.
Da ateo, nel XIX secolo Hull faceva parte di una minoranza, venendo trattato come un emarginato sociale. Il gigante avrebbe i suoi critici in folli.
Per quello scherzo, Hull spese quasi 3.000 dollari (57 mila euro). Tuttavia, l’investimento ha dato i suoi frutti soprattutto quando un gruppo di uomini d’affari ha investito oltre $ 30.000 per avere una partecipazione agli utili.
La bufala è scoperta! Tutti in tribunale
Il noto impresario circense Barnum si offrì di acquistare il Gigante per 50.000 dollari (951.000 Euro) ma la sua offerta fu rifiutata. Barnum assunse quindi uno scultore per realizzare una replica del colosso di Cardiff. Fuori dal Barnum Museum a Manhattan, si poteva leggere: “Che cos’è? È una statua? È una pietrificazione? È un falso stupendo? ”
Ma il gigante di Barnum non era l’unica copia del gigante di Cardiff. In pochi mesi, molte repliche apparvero in tutti gli Stati Uniti.
In risposta, Newel, Hull e Soci decisero di trascinare Barnum in tribunale. Ma alla loro richiesta giudice rispose: “Portate qui il vostro gigante, giurante sulla sua genuinità e faremo partire la causa”. Naturalmente Newel & Co. non giurarono.
Presto la notizia della bufala divenne pubblica. Il muratore che scolpì il gigante raccontò la sua storia al Chicago Tribune.
Eppure, anche dopo che la bufala era stata scoperta, alcuni volevano ancora vedere il Gigante di Cardiff. La statua fu esposta alla Pan-American Exposition del 1901 e fu successivamente venduta a un editore nello Iowa.
Nel 1947, il gigante di Cardiff tornò a New York, dove gli spettatori possono ancora visitarlo oggi al Museo degli agricoltori di Cooperstown.