Spunta un video di sorveglianza all’esterno di un ristorante di Minneapolis nel quale si smentisce la resistenza presunta di George Floyd. Il video in questione sembra contraddire le affermazioni della polizia secondo cui George Floyd ha resistito all’arresto prima che un ufficiale lo bloccasse con un ginocchio sul collo.
La morte di Floyd questa settimana ha scatenato proteste in tutto il mondo dopo la diffusione di un video che mostra l’uomo di 46 anni ammanettato a terra che si rivolge all’agente di polizia con la frase, ormai divenuta simbolo “Non riesco a respirare”.
Tutti e quattro gli agenti coinvolti nell’incidente sono stati licenziati dal dipartimento di polizia di Minneapolis. Un video dimostra che Floyd non ha opposto resistenza violenta.
La versione della Polizia
All’inizio di questa settimana, la polizia ha dichiarato che stavano rispondendo ad una chiamata per una presunta frode che vedeva Floyd coinvolto. Lo stesso Floyd avrebbe quindi “resistito fisicamente agli ufficiali”.
Qualche dubbio …
Ma i filmati di sorveglianza del vicino ristorante Dragon Wok mostrano il primo punto di contatto tra Floyd e ufficiali.
Nel video, due agenti si avvicinano all’auto di Floyd parcheggiata dal lato opposto della strada. Mentre uno va direttamente dal lato guidatore, il secondo agente fa un giro attorno all’automobile. Il minimarket dove si sarebbe verificata la presunta frode è proprio dall’altra parte della strada.
Il primo agente parla a lungo con George Floyd ancora all’interno dell’auto mentre il secondo parla con un passeggero che addirittura scende dall’auto, calmo. In quel momento, il primo agente strattona Floyd per farlo uscire dall’auto e, mentre il secondo agente corre in aiuto del collega, l’altro passeggero si siede sul sedile.
Floyd sembra cadere o voler tornare nell’abitacolo ma l’ufficiale lo solleva e lo conduce sul marciapiede, dove Floyd si siede contro un muro.
Tre contro uno
Ora gli agenti inquadrati sono tre. Uno annota qualcosa su un taccuino mentre parla con Floyd seduto a terra. Il secondo parla con alcuni testimoni ed un terzo, più distaccato osserva la scena.
Il terzo torna nella sua auto, portando con se il taccuino redatto dal primo agente che continua a parlare con Floyd, sembrerebbe con una certa animosità ma nulla che possa far presagire quanto sia poi precipitata la situazione.
Il primo agente aiuta Floyd a rialzarsi. George si alza e con le mani ammanettate dietro la schiena sembra già avere un espressione sofferente, anche se il video non ha ancora mostrato gravi percosse. Il primo ed il secondo agente scortano dunque Floyd dall’altro lato della strada, dove la prima volante si era fermata per l’intervento. Qui Floyd sembra non voler continuare e poco dopo scivola, o si siede a terra accanto alle gomme della volante.
A questo punto, l’unica telecamera di cui si hanno le immagini è quella del terzo agente, che però viene spedito via per parlare con i testimoni rimasti vicino all’auto di Floyd.
Le riprese tornano a focalizzarsi sulla scena quando un agente è già sul collo di Floyd e un agente corpulento, comunque, copre gran parte della visuale.
Quando l’inquadratura torna ad essere chiara, Floyd ha già addosso l’ufficiale di polizia che preme sul suo collo con il ginocchio in maniera evidente. Il resto è, purtroppo, storia. Una triste, violenta e terribile storia di abuso di potere.
In nessun momento Floyd sembra avere atteggiamenti volenti
La polizia ha dichiarato che gli ufficiali “hanno notato che il signor Floyd sembrava soffrire di problemi medici” e hanno quindi chiamato un’ambulanza.
Floyd è stato dichiarato morto in un ospedale poco tempo dopo il suo arrivo.
La polizia di Minneapolis non ha ancora rilasciato filmati delle telecamere addosso agli altri ufficiali coinvolti.
Anche un testimone smentisce la polizia: nessuna resistenza violenta di Floyd
Il resoconto della polizia è stato anche contraddetto da almeno un testimone. Donald Williams, che ha detto alla CNN che stava per entrare in un negozio quando ha visto Floyd a terra con il poliziotto addosso.
Williams ha detto di aver sentito Floyd dire agli ufficiali che non riusciva a respirare. Quando Williams ha chiesto alla polizia cosa stava succedendo, gli è stato detto che Floyd stava “resistendo all’arresto”.
“Io gli ho risposto ma Signore, non sta opponendo resitenza. Ha il suo ginocchio addosso ed è ammanettato”
Anche Rashad West, il proprietario del ristorante Dragon Wok che ha pubblicato un video dell’accaduto, sostiene che Floyd non abbia resistito all’arresto.