Tra i marchi coinvolti nel maxi richiamo di uova fresche anche Conad: l’annuncio del Ministero della Salute pubblicato sul proprio sito in questo sito.
Un maxi richiamo di uova fresche è scattato in tutta Italia in queste ultime ore. Sono numerosi i marchi coinvolti, tra questi anche Conad, come indicato dal Ministero della Salute, che, come di consueto, ha provveduto a segnalare il richiamo sul proprio sito.
Il Ministero ha specificato che i richiami dei lotti indicati sono stati effettuati, in via precauzionale, per la sospetta contaminazione da Salmonella nel prodotto. È stato raccomandato di non consumare le uova, ma di restituirle presso il punto vendita in cui sono state acquistate per la sostituzione o il rimborso.
Conad, uova richiamate per rischio Salmonella: i lotti interessati
Sono 28 i richiami complessivi segnalati dal Ministero della Salute, in queste ore, sulla sezione apposita del proprio sito e che riguardano uova fresche confezionate e vendute con diversi marchi diverse presso numerose catene di supermercati. Fra i marchi coinvolti vi sono anche Smart (vendute da Esselunga), Ovonovo, Delizie dal Sole (vendute a Eurospin), Lactis (Parmalat), Latteria Chiuro, Gesco, Amadori e Conad.
A disporre il richiamo, a scopo cautelativo, è stata la stessa azienda produttrice delle uova in questione per la possibile contaminazione da Salmonella. Si tratta, nel dettaglio, della ditta Cascina Italia Spa, il cui stabilimento si trova a Spirano, comune della provincia di Bergamo, in via Campo Romano.
Per quanto riguarda il marchio Conad, le uova ritirate sono quelle denominate come “Uova fresche da galline allevate a terra” vendute in confezioni da 10, mentre i lotti richiamati sono i seguenti: (numero lotto – scadenze):
4700609926 – 31 agosto 2024;
4832759926 – 01 settembre 2024;
4501159926 – 05 settembre 2024;
4679409926 – 07 settembre 2024;
4736619926 – 09 settembre 2024;
4282789926 – 12 settembre 2024;
4179019926 – 14 settembre 2024.
Il numero di lotto e la scadenza sono entrambi presenti sulla confezione del prodotto alimentare. Il primo è un codice alfanumerico che viene, di solito, preceduto dalla lettera L in modo da essere facilmente individuato. La scadenza, invece, è indicata dalla dicitura “Da consumarsi entro”, seguita poi dalla data stessa o dal punto della confezione in cui figura.
Le raccomandazioni per i consumatori
Sempre sul documento, pubblicato sulla sezione del sito, il Ministero della Salute, ha espressamente raccomandato di non consumare il prodotto appartenente ai lotti interessati, ma di recarsi presso il punto vendita in cui è stato acquistato e restituirlo. Qui si procederà con la sostituzione o il rimborso.