Si stima che esistano milioni di relitti sottomarini storici nascosti nei fondali marini e oceanici del mondo. In questi giorni, il mondo è sconvolto per la sorte del sottomarino turistico TITAN, recentemente imploso durante una spedizione per visitare il più famoso relitto sottomarino della storia, il Titanic. Questa tragedia pone in luce i rischi nascosti dell’oceano profondo e la fascinazione che i relitti subacquei continuano ad esercitare su di noi.
Quanti relitti sottomarini esistono?
Si stima che ci siano milioni di relitti sottomarini nascosti nei fondali marini e oceanici del mondo, una stima che deriva dalle migliaia di anni di navigazione marittima umana. Ciascuno di questi relitti racconta la sua storia unica di avventura, tragedia, guerra, amore e mistero.
Prendiamo il relitto sottomarino del Titanic, ad esempio. Questo colosso di ferro e acciaio, affondato nel 1912 in seguito a una collisione con un iceberg, si trova a 3.800 metri di profondità nell’Atlantico settentrionale. Oltre 1.500 persone persero la vita in quella che rimane una delle più grandi tragedie marittime della storia. Nonostante sia passato oltre un secolo, il fascino di questa tragedia non è mai svanito.
Nell’Oceano Pacifico, il relitto del USS Indianapolis è un altro famoso esempio. Colpito da siluri giapponesi nel 1945, l’incrociatore pesante affondò in soli 12 minuti. Oltre 800 marinai rimasero intrappolati nelle acque infestate da squali per quattro giorni prima che arrivasse soccorso, una storia drammatica che ha per l’appunto ispirato scene del film “Lo Squalo”.
Soltanto ipotesi
Tuttavia, per ogni relitto conosciuto, ci sono molte navi e sommergibili di cui si sospetta l’esistenza, ma che non sono mai stati trovati. Ciò è dovuto a una serie di fattori, tra cui la vastità degli oceani, la profondità a cui alcuni relitti sottomarini potrebbero giacere e le difficoltà tecniche e costi associati alle operazioni di ricerca subacquee.
Un esempio notevole è quello della flotta perduta di Kublai Khan. Secondo le fonti storiche, il leader mongolo inviò due enormi flotte per invadere il Giappone nel XIII secolo, entrambe distrutte da tifoni. Si stima che tra le due flotte potrebbero esserci stati fino a 4.400 relitti sottomarini, ma solo pochi di questi sono mai stati trovati.
Inoltre, molte navi da guerra della Seconda Guerra Mondiale sono scomparse senza lasciare traccia nei teatri del Pacifico e dell’Atlantico. Tra queste, l’USS Cyclops, un incrociatore della Marina degli Stati Uniti scomparso nel Triangolo delle Bermuda nel 1918 con un equipaggio di 306 persone a bordo. Nonostante le ricerche, il relitto della Cyclops non è mai stato trovato, alimentando leggende e teorie del complotto.
Questi relitti sottomarini sono più di semplici rottami. Sono cattedrali silenziose che raccontano le nostre storie, preservando la nostra eredità per le generazioni future. Con il tempo e il progresso della tecnologia, si spera di poter riportare alla luce molti di questi relitti sottomarini perduti. Ma, come ci ricorda tragicamente l’implosione del TITAN, dobbiamo sempre rispettare il potere e il mistero del mare profondo.