Cronaca

La Pizza Cannabis

Pizza Cannabis

Se hanno provato la pizza all’ananas, allora perché non provare La Pizza Cannabis? Ci ha pensato una delle principali catene di fast food thailandesi che ha proposto la sua “Crazy Happy Pizza”, una pazza pizza felice. Si tratta di un un prodotto che nasconde al suo interno una foglia di cannabis. Roba legale, niente che faccia sballare.

Ricette “più pesanti”

Nella vicina Cambogia, a Phnom Penh, ci sono però ristoranti che offrono marijuana come condimento opzionale, e questa si che fa effetto!

«Certo, non possono sballarsi», ha detto Panusak Suensatboon, direttore generale di The Pizza Company. «In realtà si tratta solo di una campagna di marketing. Se ne mangi troppa, al massimo ti verrà sonno. Niente di illegale».

Un Mix di Gusti Tipici

La Crazy Happy Pizza è un misto di condimenti che evocano i sapori della famosa zuppa thailandese Tom Yum Gai insieme a una foglia di cannabis fritta in cima. La cannabis viene anche infusa nella salsa e nel formaggio della pizza. La Crazy Happy Pizza (che ha un diametro di 20 cm circa) costa costa 499 baht più o meno 13€). I clienti che lo desiderano, possono scegliere condimenti aggiuntivi e con un supplemento di 100 baht (poco più di 2.60€) si possono avere tre foglie di cannabis in più.

L’utilizzo della Cannabis in Thailandia

La pianta di cannabis è stata utilizzata per due scopi principali: come canapa per fare corde e vestiti e come droga. Negli ultimi anni è però emersa una sorta di prodotto via di mezzo: il cannabidiolo, o CBD, una sostanza chimica presente nella cannabis che può essere trasformata in quella che viene propagandata come una cura per molte e differenti patologie. Il CBD può essere separato dal tetraidrocannabinolo, il THC, la sostanza chimica della cannabis che produce l’effetto della marijuana.

La marijuana ricreativa è ancora illegale in Thailandia. La Marjuana può farti beccare una multa e una pena detentiva. La cannabis per uso medicinale è regolamentata e gli individui possono coltivare un piccolo numero di piante per il proprio consumo.

La Thailandia lo scorso dicembre è diventata il primo paese del sud-est asiatico a rimuovere parti ed estratti specifici di cannabis dalla sua lista sostanze vietate e nel febbraio di quest’anno ne ha consentito l’uso in alimenti e bevande. La quantità di THC nel CBD non deve superare lo 0,2% del suo peso totale, eliminando virtualmente la possibilità di sballarsi.

Un Insuccesso Commerciale

Crazy Happy Pizza è disponibile in tutte le filiali di The Pizza Company in Thailandia, ma le vendite sono state scarse. Questa varietà di pizza non può essere legalmente pubblicizzato o venduto a persone di età inferiore ai 12 anni e questo penalizza le vendite.

«Non credo che il mercato sia ancora pronto per i prodotti a base di cannabis. Lo sapevamo fin dall’inizio», ha affermato Panusak. «Volevamo solo essere i primi a lanciare qualcosa di nuovo e particolare sul mercato».

“Cerchiamo di inventare nuovi sapori. Prendiamo tutto ciò che è di tendenza, e lo usiamo affinché le persone ne parlino», ha detto.

Il professore associato Wilert Puriwat, preside della Chulalongkorn Business School di Bangkok, ritiene che l’uso della cannabis per il marketing possa essere efficace in una fase iniziale, ma gli imprenditori hanno bisogno di strategie per farlo funzionare a lungo termine.

«In generale, le persone che la provano non si aspetteranno di sballarsi. Lo fanno solo per sentirsi alla moda e scattare foto da pubblicare sui loro social media per mostrare che hanno provato qualcosa che una volta era illegale».

Secondo Wilert Puriwat, la cannabis ha un valore emotivo prescinde dal valore fondamentale di un prodotto offerto. «Quando le persone entrano nel tuo ristorante, dovrebbero farlo per il tuo cibo e il tuo servizio, non per la cannabis».