Una recente ricerca scientifica ha scoperto qualcosa di molto importante sulla celiachia. Gli scienziati sono speranzosi.
Le diagnosi di celiachia sono in costante aumento. Sempre più persone, dopo essersi sottoposti agli esami del caso, scoprono di essere intolleranti al glutine. Si tratta di una problematica dalle notevoli implicazioni. La dieta di questi pazienti non deve comprendere il complesso proteico in questione. Esso, però, è presente in un numero spropositato di alimenti. A volte, si trova anche nei più insospettabili.
Una recente ricerca scientifica ha portato alla luce una scoperta sorprendente. Finalmente, dopo tanto tempo, gli studiosi sono riusciti a capire come si innesca la reazione del sistema immunitario. Ciò potrebbe portare allo sviluppo di una terapia mirata ed efficace.
Celiachia, grande svolta in ambito scientifico: il meccanismo nascosto
La celiachia può essere descritta come una malattia autoimmune. Il contatto con il glutine scatena l’attacco del sistema immunitario. I villi intestinali iniziano ad appiattirsi, fino a dare vita a sintomi allarmanti. Nella maggior parte dei casi, essi riguardano lo stomaco e l’intestino.
A volte, però, si può assistere a manifestazioni atipiche. Ciò avviene soprattutto durante l’infanzia. I bambini possono sentirsi stanchi e spossati senza alcun motivo apparente e avere sfoghi cutanei misteriosi.
Fino a questo momento, l’unico modo per evitare di andare incontro a simili danni era quello di escludere il glutine dalla dieta. Tale mossa è drastica perché modifica l’approccio al cibo. Rispetto al passato, ci sono molti più prodotti disponibili. Questo, però, non risolve completamente il problema.
Una ricerca canadese condotto dalla McMaster University è stata in grado di individuare il meccanismo che scatena la celiachia. È l’epitelio intestinale ad avere un ruolo centrale in tutto questo. Esso, infatti, mette in allarme il sistema immunitario quando si trova a contatto con il glutine.
L’organismo non può fare a meno di reagire. Maggiore è il contatto con la sostanza incriminata e maggiore sarà il danno. Può sembrare una scoperta banale, ma non è così. In base a tale dato, sarà possibile ideare delle terapie farmacologiche dirette.
L’obiettivo finale è quello di consentire alle persone celiache di condurre una vita normale, senza più doversi preoccupare del cibo. Un’eventuale cura, inoltre, potrebbe limitare le lesioni intestinali. Quest’ultime possono essere visionate attraverso una gastroscopia.
Il medico, grazia all’ausilio di un tubicino flessibile, riesce a raggiungere il duodeno e ad analizzare i villi intestinali. Ci sono anche delle analisi del sangue che aiutano a porre il sospetto diagnostico. Da sole, però, non bastano.