La presenza di costanti mal di testa può suggerire l’insorgenza di una malattia al fegato. Ecco di quale si tratta.
Sono tante le persone che soffrono di mal di testa. In alcune di loro, questo sintomo si presenta con una certa frequenza. Le attività più semplici diventano difficili da svolgere e i rumori si trasformano in una vera tortura. Certi farmaci possono essere di aiuto perché consentono di controllare il dolore e di tornare a condurre una vita normale. Essi, tuttavia, non devono essere sostituiti a una visita specialistica.
Solo un medico, infatti, è in grado di individuare correttamente la causa. A volte, dietro a tale disturbo, si può nascondere anche un problema al fegato. Di conseguenza, è importante non trascurare i segnali del proprio corpo.
Il corpo umano è una macchina complessa, che lavora grazie ai suoi organi. Ogni funzione è controllata da un distretto diverso, però, ci sono dei legami che, in medicina, assumono una certa rilevanza. Per questo motivo, i medici devono saper analizzare i pazienti nel loro insieme, senza limitarsi a prendere in considerazione solo i singoli sintomi. Gli specialisti consigliano di fare molta attenzione al mal di testa.
Esso, solitamente, colpisce la zona frontale del viso o le tempie. Può localizzarsi anche dietro, vicino alla cervicale o sui lati. Nella maggior parte delle situazioni, la causa va ricercata in problemi banali. Basta poco per risolverli e gli specialisti possono servirsi di numerose opzioni per ridurre i sintomi. A volte, però, dietro a un insistente mal di testa, ci può essere una grave patologia. Essa prende il nome di malattia di Wilson o di degenerazione epatolenticolare.
È rara, pericolosa e difficile da trattare. Si può agire attivamente per impedirle di progredire, però, la diagnosi deve essere effettuata precocemente. È dovuta a un accumulo di rame nel cervello e nel fegato. L’emicrania, ovviamente, non è l’unico sintomo, ma rappresenta un indizio da non ignorare. L’organo epatico, già in età adolescenziale, inizia a mostrare segnali allarmanti. Con il passare degli anni, si può assistere anche alla comparsa di epatiti e cirrosi.
Questi pazienti devono essere sopposti a numerosi controlli. Nei casi più severi, i medici potranno prendere in considerazione anche il trapianto di fegato. Nelle fasi iniziali, si tende a prescrivere lo zinco per limitare l’assorbimento del rame. Inoltre, anche la penicillina e la trientina sono trattamenti di elezione. La prognosi, con le giuste terapie, è favorevole.
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