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La Storia Del Televideo

La Storia Del Televideo

Quando si parla di “Televideo” in realtà si sta parlando del sistema teletext, ossia un servizio di informazione molto versatile al quale accedere dal proprio televisore. Attivando il teletext sul proprio televisore, si visualizzano informazioni testuali nelle quali navigare digitando semplici codici numerici, come se si scegliesse la pagina di un libro. In Italia, il teletext viene chiamato (erroneamente) Televideo perché fu la RAI la prima emittente TV italiana a lanciare questo servizio, dandogli appunto questo nome. Ecco a voi nostalgici la storia del televideo … o per meglio dire del teletext.

Il Teletext non è mai esistito in alcuni paesi, mentre in altri, il servizio è andato in disuso nel corso degli anni. Ci sono tuttavia nazioni che non hanno mai conosciuto il teletext, ad altre che continuano ad oggi a farne largo impiego. Insomma, nonostante i giganteschi cambiamenti intercorsi nel mondo delle comunicazioni dall’anno del suo lancio fino ai giorni nostri, il teletext rimane immutato, congelato in quella tecnologia Anni 70/80 ancora oggi fruibile con successo.

La nascita del Teletext

Il Teletext nacque paradossalmente proprio grazie alle limitazioni delle tecnologie del tempo, sfruttando un ritardo nella trasmissione dei segnali televisivi. A quel tempo i televisori erano tutt’altro che piatti dato che dovevano ospitare al loro interno un tubo catodico in grado di sparare un fascio di elettroni che andavano a colpire lo schermo. Questi elettroni potevano essere sparati con precisione su specifiche aree dello schermo utilizzando campi magnetici. Proprio come farebbe una stampante, un fascio di elettroni stampava a schermo il fotogramma riga per riga, partendo dall’alto più volte al secondo.

Esistono tuttavia diversi formati di trasmissione nel mondo. Di certo, se avete qualche annetto in più, avrete sentito parlare di PAL e NTSC. Nel Regno Unito, dove il Teletext è stato inventato, come in Italia, era in uso il formato PAL, in grado di cambiare 25 fotogrammi al secondo, creando così l’illusione del movimento.

Il Sistema PAL

Per disegnare l’immagine su schermo, il sistema PAL può contare su 625 linee orizzontali

La Storia Del Televideo - Parestrano
Il Sistema PAL ha 625 linee a disposizione

Tuttavia, di queste 625 linee totali, il sistema PAL ne utilizza soltanto 576 per visualizzare effettivamente le immagini sullo schermo.

Le restanti 49 linee inutilizzate … non sono proprio inutilizzate. Esse servono per preparare la tv a ricevere il prossimo fotogramma.

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L’idea di sfruttare queste “linee inutilizzate” dalle immagini, per trasmettere ulteriori informazioni, cominciò ad affacciarsi durante gli anni ’70 nel Regno Unito. La BBC era ad esempio interessata ad una tale tecnologia per fornire le proprie trasmissioni di sottotitoli.

Il primo Televideo Al Mondo

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Nel 1974, la BBC lanciò il suo teletext: CEEFAX. Il sistema da la possibilità all’utente di inserire sul telecomando il numero di pagina per raggiungere l’informazione desiderata. Di solito l’indice si trova a pagina 100 e le pagine visualizzabili vanno dalla 100 alla 899.

Ceefax ebbe un grande successo, tanto da catturare l’interesse di molte televisioni a questa innovativa invenzione britannica. Nel giro di un decennio, tutte le televisioni venivano prodotte con la possibilità di alloggiare al loro interno un decoder per il teletext come optional.

Un Mondo a portata di mano

In un periodo in cui i Personal Computers non ancora avevano preso possesso delle nostre case, il Teletext permetteva alle persone di accedere a numerose informazioni e notizie. Anziché attendere il notiziario televisivo o radiofonico, insomma, si poteva subito avere le ultime notizie ma soprattutto si aveva la possibilità di scegliere cosa leggere.

Attendere la Pagina desiderata

Vi siete mai chiesti come mai nei Teletext le pagine scorrevano in alto e bisognava attendere che arrivasse quella desiderata? La risposta è in quelle 49 linee PAL inutilizzate dalle immagini televisive. 49 linee erano troppo poche per trasmettere una grande quantità di dati e dunque le pagine venivano trasmesse in una ripetizione infinita. Per questo, per leggere una ben determinata pagina, bisognava aspettare che venisse trasmessa all’interno di questo ciclo infinito. In seguito, tuttavia, i televisori erano dotati di memoria per immagazzinare al loro interno le pagine al primo loop e renderle quindi immediatamente disponibili all’utente.

Non Solo Testo

Ma il teletext non è in grado di mostrare solo testo. Il teletext è capace di generare anche grafica sebbene molto rudimentale.

Il sistema Teletext dispone di una griglia formata da un numero fisso di 24 righe e 40 colonne all’interno delle quali era possibile digitare un testo. Tuttavia, oltre i classici “caratteri”, erano disponibili caratteri speciali denominati Blocchi. Combinati insieme, questi blocchi potevano formare elementi grafici complessi.

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C’è bisogno di molta esperienza e bravura per ottenere delle immagini riconoscibili da questi caratteri, che vengono combinati insieme come in un vero e proprio mosaico.

Naturalmente nel corso degli anni la tecnologia legata al Teletext è notevolmente evoluta. Sono stati introdotti più colori, più caratteri ed è stata contemporaneamente aumentata la risoluzione. Queste migliorie permettono ad esempio alle varie emittenti televisive ti trasmettere sul teletext il loro logo con più dettagli. Tuttavia sono poche le emittenti che hanno adottato queste nuove versioni del teletext. L’insuccesso di questi step evolutivi è dato dal fatto che per avere testo e grafica in una qualità più elevata, c’è bisogno di più passaggi delle pagine per costruire l’immagine, rendendo più lenta la consultazione da parte dell’utente. In più, le nuove tecnologie non sono compatibili con le vecchie. Questo vorrebbe dire tagliare fuori potenziali utenti che utilizzando televisori più datati.

Un Successo Soltanto Europeo

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In Europa il teletext trovò larga diffusione.

Quasi tutte le tv, anche locali, avevano il loro teletext. Questo però non avvenne nei paesi al di fuori del vecchio continente.

Negli Stati Uniti, ad esempio, reti quali la NBC e la CBS cominciarono a trasmettere il televideo nel 1984 ma utilizzando il loro proprio sistema denominato NABTS, snobbando lo standard europeo del teletext.

Il NABTS era in grado di mostrare una grafica molto più dettagliata rispetto alla concorrenza europea, tuttavia per essere utilizzato necessitava di un decoder particolare che risultava essere molto più costoso di quelli utilizzati per lo standard teletext. In più, le televisioni dotate di tale tecnologia erano vendute solo nei luoghi già coperti dal servizio NABTS. Questa politica ha difatti scoraggiato la diffusione del sistema, dato che ne i costruttori di TV, ne le stazioni televisive stesse si decidevano a fare la prima mossa per favorirne la diffusione. Solo più tardi, qualche emittente televisiva ha cominciato a trasmettere il proprio servizio, utilizzando però lo standard europeo del teletext, ma alla fine, l’operazione non ebbe il successo sperato.

L’Avvento di Internet

Nel corso degli anni ’90 del secolo scorso, una cosa chiamata internet cominciava ad affacciarsi nelle nostre case diventando un competitor del teletext con potenzialità di gran lunga superiori. Internet ha avuto un impatto enorme sulle televisioni che hanno conosciuto una nuova era migrando dalla trasmissione analogica a quella digitale. Questo passaggio ha significato per gli utenti finali la ricezione di più programmi televisivi ad una qualità sempre migliore in termini di audio e video. Ma questo Switch, ha portato ad un’altra conseguenza. Le frequenze una volta utilizzate per i segnali analogici delle TV sono state destinate all’internet di 4G.

Queste nuove trasmissioni digitali hanno permesso alle emittenti televisive di inviare informazioni attraverso piattaforme innovative e di miglior qualità, utilizzando servizi personalizzati accessibili, ad esempio, pigiando sui tasti colorati del telecomando.

Il servizio di teletext, in alcuni paesi, è rimasto comunque attivo, sebbene venga ora trasmesso in maniera differente.

Metodi Differenti

In molti paesi europei, il televideo è dunque sopravvissuto alla transizione al digitale. Teletext è oggi trasmesso anche via internet per i tanti che utilizzano le IP-TV. In buona sostanza, sarebbero oggi possibili differenti e migliori alternative al buon vecchio Teletext, ma semplicemente la gente non vuole. Abitudine? Nostalgia? Poco importa, in tanti paesi moltissimi utenti sono ancora affezionati a questa vecchia veste grafica e queste semplici modalità di consultazione.

Il teletext in Italia: TELEVIDEO RAI

La storia del Televideo in Italia ha inizio grazie alla Tv di stato. Il teletext in Italia fu per primo adottato dalla RAI, che lo introdusse in fase sperimentale il 30 marzo 1981 nel Piemonte occidentale e nella vicina Valle d’Aosta. Come mai proprio in quest’area così ristretta del territorio italiano?

Tutto nacque a Torino

Il segnale televisivo arrivava pulito da Roma al Laboratorio Di Ricerche RAI di Torino. In questo laboratorio (Oggi CRIT), veniva inserito nelle linee verticali inutilizzate un rudimentale TELETEXT, usando un terminale presente in sede.

Le pagine erano poche e per lo più per effettuare prove tecniche e di compatibilità, le più “famose” erano il monoscopio con tutti i simboli ed il clock cracker utile a verificare la qualità e la forza del segnale teletext.

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Quando la TV italiana era ancora giovane, le emittenti televisive non trasmettevano programmi a qualunque ora ma interrompevano le loro trasmissioni per riprenderle a mattina. Ed è proprio in quel periodo che nel 1982, dal mese di Aprile a quello di Giugno, la RAI, ogni mattina, anziché trasmettere il classico monoscopio, trasmise delle pagine del televideo con lo scopo di “testare il gradimento del pubblico nei confronti di questo servizio”. Tuttavia, questa mossa poteva essere tranquillamente interpretata come una strategia di marketing.

A quanto pare, questo Servizio Sperimentale incontrò effettivamente il gradimento del pubblico e così, la RAI cominciò ad approntare una specifica redazione per il suo televideo. Si trattava di una redazione completamente indipendente da quelle dei TG già in essere e così, il 15 gennaio del 1984 (anche se le trasmissioni, in via sperimentale a larga scala partirono dall’anno prima) il Televideo Rai venne ufficialmente inaugurato, diventando fruibile all’utente finale. L’appena nato Televideo abbandonò Torino per essere trasmesso da uno studio di Via Teulada a Roma

All’inizio, solo pochi modelli di televisori erano in grado di ricevere il teletext. Per alcuni televisori era necessario acquistare ed installare una scheda apposita. Successivamente, invece, il “televideo” divenne una funzione di base di ogni televisore.

La Concorrenza di Mediaset … e non solo

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Mediavideo, il teletext di Casa Mediaset

Mediaset, cominciò a trasmettere in via sperimentale il proprio Teletext chiamato Mediavideo a partire dal 1991, anno in cui anche le televisioni private acquisirono il diritto di trasmettere in diretta.

Anche diverse televisioni regionali si munirono del proprio teletext fornendo così agli utenti informazioni più particolari e ristrette ad un territorio più piccolo.