Molti non lo sanno, ma osservare lo stato della pancia è importante per capire se si è in salute, ecco cosa fare per togliersi i dubbi.
Essere attenti al proprio fisico e al proprio stile di vita non è determinante solo sul piano estetico, per quanto possa essere comunque importante per molti, ma permette di capire anche se si è in salute e se ci sia la necessità di fare approfondimenti clinici. Non si deve sottovalutare il ruolo svolto dalla pancia, su cui spesso cade l’occhio soprattutto tra le donne, convinte che non averla piatta non sia bello da vedere al punto tale da mettersi quasi subito a dieta (in questo caso è bene non improvvisare ma farsi seguire da uno specialista).
Attenzione, quando questa risulta essere prominente verso l’esterno non sta a indicare solo che si è mangiato più del previsto nell’ultimo periodo, ci sono casi in cui questo può essere collegato a patologie che non dovremmo mai trascurare. È bene quindi distinguere quali siano i casi più comuni, così da correre ai ripari, se necessario, il prima possibile.
Tutti i tipi di pancia: a volte non è solo “grasso”
È tutt’altro che raro notare un accumulo di grasso sull’addome, a volte può essere temporaneo, come può accadere ad esempio al termine di una cena più ricca del previsto, in altri invece è sintomo di un vero e proprio malessere. Osservando le caratteristiche potremo saperne di più e capire come sia meglio agire.
Spesso possiamo andare incontro a quella che viene definita “pancia da stress“, che diventa più evidente soprattutto quando stiamo affrontando una fase di forte ansia e preoccupazione. In genere si verifica un aumento della circonferenza addominale, che può essere dovuto a irritazione del colon, inibizione delle vie di espulsione (eruttazionie e flatulenza), maggiore deglutizione d’aria.
Essere in una fase di stress può modificare l’assorbimento dei cibi, è anche per questo che sarebbe bene ridurre il consumo di bibite gassate e di alimenti troppo elaborati. Nelle persone sane però raramente questo genera un addome più gonfio, se questo accade è solo perché si tende a riversare sul cibo il proprio stato d’animo.
Le donne, invece, potrebbero riscontrare quella che viene definita pancia post-menopausale, in concomitanza quindi con l’avvento della menopausa. Si tratta di una condizione che è effetto della riduzione degli estrogeni, affiancata da un aumento del testosterone. Il grasso si distribuisce così in maniera differente rispetto a prima, si passa spesso da conformazione ginoide (a pera) a una androide (a mela), oltre a un generale aumento della peluria su tutto il corpo.
È un errore sottovalutare il problema, il cambiamento ormonale incide sul metabolismo (sono frequenti anche le vampate di calore), al punto tale da aumentare le possibilità di andare incontro a una patologia cardiovascolare o a ipertensione. Sarebbe bene, se possibile, mantenere il proprio normopeso, oltre a controllare valori quali glicemia, pressione arteriosa, trigliceridemia, colesterolemia, parametri dell’infiammazione sistemica.
Non è raro riscontrare anche quella che può essere chiamata pancia pre-diabetica o di tipo A, che rende l’addome flaccido e voluminoso. Nella maggior parte dei casi attraverso un semplice esame del sangue si potrebbe diagnosticare il diabete o una condizione di insulino-resistenza.
Altrettanto diffusa è la pancia epato-digestiva o di tipo B, che risulta sporgente, dilatata, con presenza di grasso compatto ma meno flaccida. Si tratta di una situazione che contraddistingue le persone che hanno problemi epatici, per averne la certezza è necessario conoscere quali siano le abitudini del soggetto, soprattutto in merito al consumo di alcol. Sono più che consigliabili esami specifici per valutare le condizioni del fegato.
A queste possiamo poi aggiungere la pancia colica o di tipo D, che prevede addome teso e voluminoso, dovuto in modo particolare ad accumulo di gas nello stomaco o nell’intestino, gonfiore addominale e meteorismo. I pazienti possono avere difficoltà digestive, che possono portare anche a morbo di Crohn, diverticolite e colite ulcerosa.
Oltre agli esami endoscopici, è raccomandabile indagare anche su eventuali allergie o intolleranze alimentari. Fatto questo, si potrà capire cosa debba essere eliminato dalla propria dieta per poter stare meglio. Non dovremmo quindi evitare di “avere la pancia” solo per fare una buona impressione agli altri, ma soprattutto per avere la garanzia che il nostro organismo funzioni nel modo migliore.