Forse il titolo è leggermente fuorviante. Dire che ” il WiFi fu inventato per caso” è forse eccessivo, ma di certo mentre si studiava il suo funzionamento non si pensava a collegare dei computer ad una rete.
Jhon O’Sullivan, scienziato australiano voleva dimostrare che la teoria di Stephen Hawking sull’evaporazione dei buchi neri e dalle loro successive onde radio fosse corretta. Durante il suo lavoro, però, si rese conto che questi segnali erano molto deboli e quindi particolarmente difficili da distringuere in tutto il rumore di fondo dell’intero universo.
Un Filtro Speciale
I segnali provenienti da un buco nero, già deboli, dopo aver percorso distanze così elevate dovevano essere anche distorti dai gas e dalla polvere spaziale che necessariamente avevano attraversato durante il viaggio verso la terra. La loro forma, dunque, doveva essere cambiata da un picco acuto e facilmente identificabile ad una curva appiattita.
C’era bisogno di uno strumento in grado di identificare e filtrare specifiche onde radio e così O’Sullivan e i suoi ricercatori iniziarono a lavorare su di uno strumento in grado di identificare e filtrare specifiche onde radio.
O’Sullivan e un collega svilupparono a tal proposito uno strumento basato su una particolare formula matematica che li avrebbe aiutati a trovare queste onde, bloccando i segnali radio estranei per identificare quelli utili, almeno in teoria. Lo strumento, tuttavia, non riuscì a rilevare alcuna onda radio proveniente da buchi neri.
Anni dopo O’Sullivan lavorava al Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, un’agenzia governativa australiana responsabile della ricerca scientifica. La stessa agenzia chiede a O’Sullivan di trovare un modo per far comunicare senza fili i computer del laboratorio.
Un vecchio progetto
Ricordando le sue precedenti richerche sui buchi neri, O’Sullivan apre il cassetto e tira fuori quello strumento che aveva creato per ricevere le deboli onde radio dei buchi neri. La formula matematica che aveva utilizzato in passato si adattava perfettamente allo scopo, dato che bisognava cercade deboli segnali radio in un ambiente molto rumoroso in termini di onde elettromagnetiche.
Questa invenzione, debitamente modificata e adattata allo scopo ha fatto guadagnare al CSIRO circa 1 miliardo di dollari in royalties.
È proprio in questo senso che diciamo che il WiFi fu inventato per caso. O’Sullivan ha brevettato questa involontaria invenzione nel suo paese nel 1992. Se in questo momento stai navigando collegato alla rete WiFI, almeno in parte è merito anche di Stephen Hawking.