Tra le tante cose che si dicono e che si sono dette sul nuovo coronavirus, ci sono quelle affermazioni secondo cui la nicotina potrebbe contribuire a impedire alle persone di contrarre COVID-19.
Uno studio effettuato dal Pitié Salpêtrière, un importante ospedale di Parigi, suggerisce che i fumatori abituali avrebbero meno probabilità di sviluppare casi gravi di Covid-19.
La ricerca è stata diffusa da diverse agenzie di stampa, tra cui The Daily Mail e The New York Post:
“La nicotina può essere suggerita come potenziale agente preventivo contro l’infezione da COVID-19. Sia l’evidenza epidemiologica / clinica che i risultati in provetta possono suggerire che l’infezione da COVID-19 è una malattia che può essere prevenuta e può essere controllata dalla nicotina.”
Lo studio mette bene in chiaro che la nicotina è una droga e che un suo abuso potrebbe avere gravi conseguenze patologiche. Tuttavia afferma che, in contesti controllati, la nicotina potrebbe fornire un trattamento efficace.
I risultati dello studio hanno mostrato che, l’età media dei pazienti ricoverati in ospedale, era di 65 anni. Di questi solo il 4,4% erano fumatori regolari. Tra i malati in casa, invece, l’età media era di 44 anni e solo il 5,3 per cento erano fumatori. Insomma, in generale il 40% della popolazione tra i 44 e i 53 anni sono fumatori. Tra quelli di età compresa tra i 65 e i 75 anni, la percentuale è invece dell’11.
I ricercatori hanno stabilito quindi che i fumatori sembrano aver contratto meno il virus o, se lo hanno fatto, i loro sintomi erano meno gravi. Lo studio ha esaminato 480 pazienti con coronavirus.
[COVID19-WIDGET country=”France” title_widget=”Francia” confirmed_title=”Confermati” deaths_title=”Decessi” recovered_title=”Guariti”]In questo piccolo ma esaustivo schema ci sono le statistiche della Francia alle prese con il Covid-19. Un campione di 480 pazienti sul numero dei contagi confermati … è piuttosto esiguo!
Come ha reagito la Francia a questo studio?
Poco dopo la pubblicazione dei risultati di questo studio, il governo francese ha vietato le vendite online di prodotti sostituti della nicotina, come gomme e cerotti alla nicotina, e ha chiesto alle farmacie di limitare il quantitativo di prodotti venduto alla singola persona.
Secondo il Governo francese, queste limitazioni sono state necessarie per prevenire i rischi per la salute associati a un “consumo eccessivo o abuso di nicotina” e per mantenere una fornitura adeguata a coloro che stanno cercando di smettere di fumare.
Altri studi la pensano diversamente …
In una panoramica del National Center for Biotechnology Information su cinque diversi studi che suggeriscono che la nicotina peggiorare le cose nei casi gravi di COVID-19. è stato scoperto che “il fumo è molto probabilmente associato alla progressione negativa e agli esiti avversi di COVID-19”.
Il 21 aprile, Bloomberg News ha riferito che la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha rivisto la sua posizione su COVID-19 e nicotina, affermando che la nicotina potrebbe anche aumentare le possibilità di contrarre il coronavirus.
Il Center for Tobacco Control Research and Education dell’Università di San Francisco afferma che “Il fumo quasi raddoppia il tasso di progressione di COVID-19″
“Quando i polmoni di qualcuno sono esposti all’influenza o ad altre infezioni, gli effetti negativi del fumo o dello svapo sono molto più gravi rispetto alle persone che non fumano o svapano”
Le critiche mosse a questo studio
«Questo studio è stato condotto da un solo gruppo. Bisogna attendere eventuali conferme o smentite scientifiche di questa teoria», ha dichiarato Robert Schwartz, professore presso l’Università di Toronto e direttore esecutivo dell’Ontario Tobacco Research Unit. «Anche se la nicotina dovesse svolgere un ruolo nella prevenzione del virus, potrebbe causare più danni del COVID-19 se tutti iniziassero a fumare»