Coronavirus Covid-19

Ho il coronavirus o me lo sono solo immaginato?

ansia da coronavirus

Stiamo vivendo un periodo decisamente difficile. Mentre il coronavirus continua a diffondersi in tutto il mondo, molti di noi si sono trovati hanno sperimentato ansia e paura. Quel senso oppressione nel petto e il respiro corto sono semplici reazioni del corpo al clima di incertezza che ci circonda, o forse si tratta del tanto temuto COVID-19?

Si tratta di ansia o è coronavirus?

Alcuni dei sintomi associati all’ansia e al COVID-19 possono sovrapporsi.

La difficoltà di respirazione è un sintomo noto sia dell’ansia che del COVID-19, ma ci sono un paio particolari che aiutano a fare distinzione. Per capire con cosa hai a che fare, bisogna fermarsi qualche minuto a ricordare a cosa stavi pensando prima che i sintomi iniziassero.

Potresti aver letto le ultime notizie, o aver pensato al tuo lavoro o alla preoccupazione di trovare risorse finanziarie di cui hai bisogno. Se hai già esperienza con stati ansiogeni potrai più facilmente confrontare ciò che stai provando con quello che hai già provato in passato

Se sei riuscito a calmarti e il respiro è diventato regolare in pochi minuti, potresti non avere a che fare con il coronavirus.

Il fiato corto, quando associato all’infezione COVID-19 è progressivo e la situazione può diventare pericolosa per la vita nel giro di ore o giorni, se non ci si sottopone a cure mediche.

Un altro veloce autocontrollo che puoi fare è provare a parlare. Secondo Anthony Freire, direttore clinico e fondatore del Soho Center for Mental Health Counselling di New York. Freire, il cui medico riteneva di aver contratto il virus e da allora si è ripreso, ha affermato che la parte più difficile della gestione del virus sono state le questioni respiratorie. «Se stai riscontrando che ti manca il respiro, chiama qualcuno. Se sei in grado di parlare e riescono a capirti senza avere il fiato corto, allora si tratta molto probabilmente di ansia»

Un altro modo per distinguere tra COVID-19 e condizioni con sintomi simili è la presenza di una febbre persistente, in genere superiore a 38 gradi centigradi.

Altri sintomi del Covid-19 non sono presenti in un attacco d’ansia: tosse secca, mal di gola, stanchezza e congestione.

Avere ansia è del tutto normale e tutto sommato averne un po’ non è del tutto negativo perché ci rende più vigili. È proprio quel pizzico di ansia che ci spinge a lavare le mani più spesso, e a stare a casa.

Non provare ansia, probabilmente ci porterebbe a smettere di osservare il distanziamento sociale mettendo tutti a rischio. Quando c’è una nuova situazione, è del tutto normale essere vigili. L’ansia si verifica a causa di tutti gli aspetti ancora sconosciuti di questa malattia: nessuna cura nota, nessuna previsione su quando finirà il distanziamento sociale e nessuna esperienza precedente con altre pandemie.

Ormai tutti sappiamo quali siano i comportamenti da tenere per tenerci lontani da questo famigerato virus: lavarsi le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, non toccarsi il ​​viso con le mani non lavate e limitare il contatto con la gente attraverso il mantenimento delle distanze sociali. È comunque importantissimo prendersi cura della propria salute psicofisica

Prova a mangiare pasti sani, e cercare di dirmire almeno per sette ore. prendere un po’ d’aria se possibile (mantenendo le distanze sociali) specialmente se il tempo è bello così da prendere anche un po’ di sole.

Se pensi di avere a che fare con sintomi associati a COVID-19, chiama il medico o fissa un appuntamento per la teleassistenza prima di recarti in ospedale. Monitora la tua temperatura e monitora eventuali altri problemi che potresti avere in modo da poterlo comunicare a un dottore.

I sintomi che segnalano un’emergenza medica e la necessità di cure mediche immediate includono difficoltà respiratoria, confusione, cambiamenti dello stato mentale e febbre alta. Le persone con problemi di salute noti, come il diabete, i disturbi del sistema immunitario e le malattie cardiache o quelli in fasce di età ad alto rischio, dovrebbero consultare il proprio medico d ogni eventuale minimo dubbio.

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