Hai cartelle esattoriali? Da questa cifra possono già pignorarti beni

Quando arriva una cartella esattoriale bisogna pagare il debito o si corre il rischio che i propri beni vengano pignorati.

L’arrivo di una cartella esattoriale è un incubo per il contribuente. Significa dover pagare una cifra più o meno ingente entro un determinato lasso di tempo o scatterà il pignoramento dei beni. Il saldo del debito, nello specifico, dovrà avvenire entro 60 giorni.

Cartelle esattoriali, pignoramento da quando scatta
Attenzione al pignoramento, la cifra da cui scatta (Parestrano.it)

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione invia cartelle esattoriali ai cittadini quando rilevano un debito da saldare. Il contribuente deve procedere con il pagamento in un’unica soluzione oppure con la richiesta di dilazione entro 60 giorni. Qualora il debito non dovesse essere saldato, il Fisco procederà con il pignoramento. Così come c’è un termine minimo di inizio del pignoramento c’è anche un termine massimo oltre il quale il debito si estingue.

La prescrizione varia in base alla tipologia del debito. Dieci anni per le imposte sui redditi e per l’IVA, ad esempio, oppure cinque anni per le imposte locali e le sanzioni amministrative, penali e tributarie. Ma cos’è il pignoramento? Il primo passo della procedura esecutiva prevista per il recupero del debito. Può avere ad oggetto somme di denaro, beni mobili e immobili.

Quando scatta il pignoramento dei beni e l’espropriazione

Per poter pignorare beni e venderli all’asta dovranno ricorrere alcune condizioni stabilite dalla Legge. Il pignoramento immobiliare, nello specifico, non potrà essere effettuato se l’abitazione è unica casa di proprietà del debitore, è adibita ad uso abitativo e il debitore vi ha la residenza anagrafica e non è di lusso. In tutti gli altri casi il pignoramento è concesso.

Pignoramento beni ed espropriazione
Vendita della casa all’asta, le condizioni (Parestrano.it)

Il bene si potrà vendere all’asta a condizione che l’importo del debito sia superiore a 120 mila euro, il valore degli immobili di proprietà del debitore sia superiore a 120 mila euro e che siano passati minimo sei mesi dall’iscrizione dell’ipoteca. Infine il debitore non dovrà aver corrisposto o rateizzato il debito oppure non dovranno esserci provvedimenti di sospensione/sgravio.

La trascrizione nei registri immobiliari dell’avviso (contenente le generalità del debitore, la descrizione dell’immobile, i giorni dell’incanto, l’importo del credito, il prezzo base dell’incanto, il termine di versamento del prezzo) notificato al debitore entro cinque giorni rende effettivo il pignoramento immobiliare. Il debitore può – previo consenso dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione – vendere in autonomia la casa pignorata o procedere con l’ipoteca entro cinque giorni dal primo incanto o entro il giorno precedente al secondo incanto qualora il primo non sia andato a buon fine. Il corrispettivo dovrà essere versato al Fisco come saldo del debito. In caso di eccedenza, questa verrà restituita al contribuente entro dieci giorni.

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