Coronavirus Covid-19

È pericoloso indossare le mascherine per molto tempo?

Respirare Co2 mascherine

Ne avevamo già parlato qui, ma continua a circolare una voce secondo la quale un uso prolungato delle mascherine sia pericoloso e dannoso per la nostra salute. Addirittura un post apparso su Facebook lo definisce “Un lento e inesorabile suicidio“.

Insomma sui Social si afferma che

“L’uso prolungato di mascherine contro il COVID-19 causa problemi di salute a causa della respirazione di anidride carbonica”

Curioso che la foto mostri proprio una Mascherina Chirurgica

Ma quanto c’è di vero in questa affermazione?

Cosa è vero

Respirare una quantità eccessiva di anidride carbonica è pericoloso per il corpo. Alcune persone con malattie respiratorie preesistenti possono avere problemi di salute con l’uso prolungato di maschere molto aderenti come i respiratori.

Cosa è falso

Indossando una mascherina di stoffa o una maschera chirurgica non si corre alcun rischio di respirare quantità insalubri di anidride carbonica.

Scusi, dice a me?

Di solito il testo che accompagna queste catastrofiche previsioni non specifica mai di quale tipo di mascherina si stia parlando o se quanto affermato si riferisca in particolare a chi ha patologie respiratorie pregresse o se a tutti. Curioso il fatto che in questo caso l’autore del post abbia scelto giusto la mascherina chirurgica che è tra le più sicure da questo punto di vista.

Ma cosa ci porterebbe a questo “lento suicidio” ?

“Informatevi” dice l’esempio riportato in alto e PareStrano ha seguito il consiglio. Respirare troppa Co2 porta a due conseguenze: ipossia (carenza di ossigeno nel sangue) e ipercapnia (aumento della concentrazione di anidride carbonica nel sangue).

I sintomi leggeri dell’ipercapnia comprendono vertigini, sonnolenza, affaticamento, mal di testa, sensazione di disorientamento, arrossamento della pelle e mancanza di respiro. Sintomi gravi sono invece perdita di coscienza, coma, iperventilazione, contrazioni muscolari e convulsioni.

È però improbabile che si verifichino sintomi estremi nella maggior parte delle persone. Mascherine in tessuto e mascherine chirurgiche non sono abbastanza aderenti al volto da non permettere l’adeguata ossigenazione. Insomma magari vi sentirete un po’ affaticati, potreste avere un senso di vertigine (ma proprio alle brutte!) ma affermare di morire per aver indossato una mascherina chirurgica ….

Ma attenzione ai “respiratori”

Tutt’altro discorso vale per le mascherine definite “respiratori” proprio come quella mostrata nella foto in alto. In effetti stampata su di essa si legge l’avvertimento:

Attenzione. Questo respiratore protegge contro certe particelle. Un uso improprio potrebbe portare malessere e morte.

Il respiratore N95 è un esempio di dispositivo di protezione individuale (DPI) solitamente in uso operatori sanitari. Questa mascherina serve a proteggere chi la indossa da particelle sospese nell’aria e dai liquidi che potrebbero contaminare il viso.

Un team di ingegneri di Stanford sta lavorando ad una maschera N95 che possa ridurre gli effetti collaterali della carenza di ossigeno.

Si stima, infatti, che le maschere N95 riducano l’assunzione di ossigeno dal 5 al 20 percento.

Si tratta di una percentuale significativa anche per una persona sana che potrebbe arrivare ad avvertire confusione e vertigini.

Indossare troppo a lungo questo tipo di maschera può danneggiare i polmoni. Per un paziente con difficoltà respiratoria pregressa, può persino essere pericoloso per la vita.

Noi … “gente comune”

Queste maschere dovrebbero essere principalmente indirizzate agli operatori sanitari: primi soccorritori, medici, infermieri o pazienti che non vogliono infettarne gli altri. È improbabile comunque che “gente comune” debba indossare mascherine per tempi prolungati, se non quando si trovino fuori di casa.

Per noi “gente comune” il consiglio rimane quello di indossare maschere di stoffa, lasciando i respiratori N95 agli operatori sanitari.

Gli operatori santiari corrono rischi?

L’ipoventilazione (ventilazione insufficiente dei polmoni) è una delle principali cause di grave disagio quando si indossa un respiratore con filtro facciale N95 (FFR).

Tuttavia, studi indicano che non si rischia l’ipoventilazione in meno di un’ora di uso continuo di respiratore N95. Quando gli operatori sanitari lavorano a lungo e senza interruzioni indossando continuamente un N95 FFR, la CO2 può accumularsi nello spazio respiratorio all’interno del respiratore e aumentare continuamente dopo un ora di utilizzo. Questo potrebbe avere un effetto fisiologico significativo su chi lo indossa, causando mal di testa, alterazione del giudizio cognitivo e aumento della frequenza respiratoria.

Per risolvere il problema di respirare troppa CO2 che si è accumulata all’interno del facciale del respiratore, un lavoratore può semplicemente rimuovere il respiratore.

Alcune strutture praticano l’integrazione di ossigeno durante queste pause dall’uso del respiratore, ma in realtà non è necessario poiché l’ossigeno nell’ambiente è già più che sufficiente per alleviare la maggior parte dei sintomi sopra elencati.

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