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Covid-19 e Vespa Killer. Le previsioni dei Simpsons per il 2020

I Simpsons Prevedono Covid e Vespe.jpg

A quanto pare “I Simpsons” nei suoi oltre 30 anni di programmazione, hanno predetto numerosi eventi che poi si sono verificati.

I Simpsons avrebbero previsto di tutto, dall’auto-correzione dei messaggi su telefoni cellulari, tablet e computer fino all’incendio della cattedrale di Notre Dame a Parigi. Spesse volte queste “previsioni” erano semplicemente bufale create ad arte alterando le immagini o travisando la data della messa in onda degli episodi.

A ben pensarci, non c’è da sorprendersi troppo neanche per quei casi che in effetti sembrano essere previsioni azzeccate. Non bisogna infatti dimenticare che ad oggi, sono andate in onda dal 1989 più di 680 episodi che tendono a prendersi gioco della cultura, e della società americana. Molti episodi hanno come argomento aspetti della condizione umana e quindi è facile che, con tante puntate e tanti argomenti toccati hanno finito per anticipare piuttosto che prevedere qualche evento in seguito accaduto.

Tuttavia, nell’aprile 2020, sui Social Networks si leggeva che in un episodio del 1993 i Simpsons avevano previsto sia lo scoppio della pandemia di COVID-19 sia l’arrivo di “Vespe Killer” negli Stati Uniti. Episodo che ha anticipato di ben 27 anni i fatti accaduti.

I Simpsons hanno previsto il coronavirus Sars-CoV-2 del Covid-19

L’origine dell’influenza DI OSAKA a Springfield

L’episodio nella clip, è “Marge in Catene”, stagione 4 episodio 21, trasmesso per la prima volta in Italia il 27 novembre 1994.

In quell’episodio, Springfield è stata colpita da un focolaio di “influenza di Osaka“, trasmessa da un operaio malato in una fabbrica di “spremi agrumi elettronici” in Giappone. Lo spremi-agrumi che l’operaio influenzato sta confezionando mentre tossisce è proprio quello destinato ad Homer Simpson, 742 Evergreen Terrace, Springfield, USA.

Non ci vuole molto perché il contagio si sparga in città e quando i cittadini si riuniscono davanti alla clinica medica del dottor Hibbert per chiedere una cura all’influenza di Osaka, il medico li informa che l’unico trattamento utile per la malattia è il riposo a letto. Qualunque cosa avrebbe somministrato a quella folla sarebbe stato solo un placebo. Ma la folla non conosce il significato della parola placebo e credendo si trattasse di una cura efficace decide di cercarlo in un furgone parcheggiato li vicino. Il furgone è presto ribaltato e una cassa che è al suo interno si rompe per l’urto liberando delle pericolose api assassine

Anche se alcune somiglianze con gli eventi del 2020 sono evidenti – la diffusione di una malattia che si ritiene abbia avuto origine in Asia e un insetto con un nome omicida – nulla hanno a che fare con possibili eventi futuri, anzi … Il co-sceneggiatore di “Marge in Catene” Bill Oakley ha raccontato all’Hollywood Reporter di essersi in realtà ispirato da eventi passati.

Uno sguardo al passato, più che al futuro

«Non mi piace che questo episodio venga accostato ad avvenimenti nefasti», ha detto Oakley. L’idea che qualcuno si appropri dell’episodio per farlo sembrare la prova che il coronavirus sia una oscura trama asiatica è terribile»

«Ci siamo ispirati all’influenza di Hong Kong del 1968», ha affermato Oakley «Ne ricordo il nome perché da bambino tutti i giornali ne parlavano. Doveva solo essere una gag veloce per far arrivare l’influenza a Springfield».

Continua: «Trovavamo assurdo che qualcuno tossendo in una scatola, il virus sarebbe sopravvissuto per 6-8 settimane durante la spedizione. È qualcosa che può esistere solo in un cartone animato. Volevamo che fosse sciocco, e non spaventoso. Non volevamo che il virus fosse associato a nessun paese. Infatti il virus stesso si comporta proprio come un personaggio da cartone animato, ossia in modo estremamente irrealistico.»

In effetti un certo punto dell’episodio, due nuvole di virus si incontrano ad un incrocio. Una delle due si ferma al semaforo rosso, mentre l’altra nuvola trova verde e non si ferma.

Tutte le volte in cui “I Simpson” hanno predetto qualcosa è stata solo una coincidenza. perché gli episodi sono così vecchi che la storia si ripete. Gli episodi sono davvero tantissimi e come dice Oakley, «Spesso gli episodi si basano su cose accadute negli anni ’60, ’70 o ’80 e di cui eravamo, naturalmente, a conoscenza».

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