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Coronavirus: Il 5G ha causato la pandemia di covid-19?

Su Facebook gira l’affermazione secondo la quale Wuhan, in Cina centro primo focolaio di coronavirus era il luogo dove il 5G fu lanciato per la prima volta. In più si dice che il 5G sia responsabile della pandemia, avendo danneggiato il sistema immunitario delle persone e quindi aumentato la virulenza di un comune raffreddore. Come al solito, però, non ci sono prove che colleghino il 5G a questa pandemia di Coronavirus Covid-19.

È vero che Wuhan ha una copertura del 5G. Il governo cinese ha scelto un numero di sedi dove implementare copertura 5G già nell’agosto 2019. Non è possibile tuttavia provare che sia stata la prima città con 5G, anche se Wuhan era una delle diverse città cinesi in cui si sono svolti i primi test del 5G.

Nell’ottobre 2019, le tre società statali cinesi di telecomunicazioni hanno annunciato che avrebbero attivato le reti 5G e che le grandi città come Pechino, Shanghai, Guangzhou e Hangzhou erano già coperte dalla rete.

Non ci sono prove che il 5G sia dannoso per l’uomo. 5G è la nuova generazione della tecnologia di rete wireless, a seguito del 4G. Come accadeva in precedenza con 4G, 3G e 2G, i dati mobili 5G vengono trasmessi su onde radio, una piccola parte dell’intero spettro elettromagnetico.

Queste onde radio non sono ionizzanti, il che significa che non danneggiano il DNA all’interno delle cellule, come invece i raggi X, i raggi gamma e i raggi UV sono in grado di fare.

La Public Health England ha affermato che non esistono “prove convincenti” che l’esposizione al di sotto delle linee guida della Commissione internazionale sulle radiazioni non ionizzanti, possa causare effetti negativi sulla salute. Queste linee guida arrivano fino a 300 GHz, mentre il massimo per 5G sarà probabilmente solo di qualche decina di GHz. Non ci sono quindi prove che il 5G possa danneggiare il sistema immunitario.

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