Prove effettuate con virus simili suggeriscono che il virus potrebbe rallentare la propria diffusione nei mesi primaverili ed estivi. Oltre ai cambiamenti di temperatura, si ritiene che anche l’umidità, un più attento comportamento della popolazione e il funzionamento del sistema immunitario umano abbiano un ruolo in questo film.
Tuttavia, anche se questo nuovo coronavirus è assimilabile ad un virus stagionale, è improbabile che si comporti come tale, nel breve termine. Si tratta infatti di un nuovo tipo di virus e pochissime persone ne sono immuni.
Perché potremmo sperare che il virus diventerà meno attivo in primavera
L’idea che un clima più caldo aiuterà la lotta contro la malattia è diffusa.
L’influenza stagionale è causata da un gruppo di coronavirus influenzali, che sono comuni durante l’inverno in luoghi con climi temperati.
Data la nostra esperienza con questi virus simili, non è irragionevole ipotizzare che SARS-CoV-2 potrebbe raggiungere il suo picco durante i mesi più freddi per poi allentare la morsa in primavera o in estate. (Cioè se dura oltre l’attuale focolaio. Ma, come spiegato in un articolo scritto dal professor Marc Lipsitch della Harvard T.H. Chan School of Public Health, i nuovi virus si comportano diversamente da quelli già diffusi nella popolazione da molto tempo.
I motivi per i quali un virus è stagionale, non sono completamente noti, tuttavia, ci sono diversi fattori correlati tra di loro che probabilmente svolgono un ruolo importante.
Temperatura, umidità, disidratazione e luce UV possono influire sull’efficacia dei virus. Uno studio sui casi di Covid-19 in Cina e in altri paesi colpiti ha scoperto che l’umidità e la temperatura influivano leggermente negativa con la crescita del coronavirus Covid-19. Ci sono anche differenze comportamentali nei mesi più freddi. Le persone, quando fa freddo, hanno maggiori probabilità di trascorrere tempo in ambienti chiusi e la trasmissione di virus è più probabile in ambienti chiusi ed affollati. Inoltre, l’efficacia del sistema immunitario umano cala leggermente nei mesi più freddi. Si ritiene che la vitamina D e la melatonina, entrambe correlate alla luce del giorno, contribuiscano a questo fenomeno.
È importante sottolineare che SARS-CoV-2 è così nuovo che pochissime persone sono immuni ad esso. Ciò significa che vi è abbondanza di ospiti da infettare e, pertanto, è improbabile che questo nuovo coronavirus si comporti come altri virus stagionali ben consolidati.
Qualunque sia l’effetto della temperatura su SARS-CoV-2, dobbiamo comunque prendere precauzioni
L’OMS ha sottolineato che il freddo e la neve non possono uccidere SARS-CoV-2, ribadendo il consiglio che “Il modo più efficace per proteggersi dal nuovo coronavirus è lavarsi di frequente le mani con acqua e sapone.