Cannibal Holocaust, il capolavoro gore di Ruggero Deodato, è al cinema in questi giorni per un ritorno al passato davvero particolare.
Il film ha in un certo senso cambiato la storia del cinema, andiamo a scoprire il perché e ad analizzarne alcuni aspetti.
Per prima cosa va sottolineato come il film sia stato in grado di sdoganare alcuni argomenti molto delicati come cannibalismo e rapporti sessuali, riti religiosi, spingendosi oltre rispetto a quanto hanno fatto altri. Ma come Arancia Meccanica quello che emerge è che chi dovrebbe essere il più civile lo è decisamente meno.
Lo confermano alcune parole alla fine del film con uno dei protagonisti che specifica: “Chi sono i veri cannibali”. Un film incentrato sul senso di estraneità e sulla cattiveria inutile degli americani nei confronti di popolazioni più deboli. Il film diventa dunque un saggio di antropologia, riuscendo a raccontarci mondi inesplorati con una ferocia che davvero era difficile anche solo immaginare.
Ma andiamo a scoprire qualcosa di più.
Siamo nel 1980 quando esce al cinema Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato. Il film è sconvolgente, ma soprattutto realistico tanto che in molti accusano il regista di aver girato uno snuff movie e di aver fatto uccidere realmente dalle popolazioni indigene i suoi protagonisti, tra cui Luca Barbareschi.
In realtà la produzione aveva pagato i quattro avventurieri, protagonisti del film, a passare un anno lontano da occhi indiscreti, a sparire di fatto nel nulla. Deodato fu costretto a recarsi in tribunale per difendersi di fronte alle accuse e anche per rispondere a quanto detto dagli animalisti. Le sequenze di tortura del topo e della tartaruga sono veramente forti, ma esprimono di fatto il voyeriusmo malato dell’uomo americano che si reca sul posto con l’intento di padroneggiare.
Il film ha diviso, è stato censurato in moltissimi paesi, ma anche grazie alla rete è stato recuperato successivamente coinvolgendo tutto il mondo e aprendo dei veri e propri fan club di appassionati. Insomma un film che ha fatto tendenza, stravolgendo il modo di pensare della gente e arrivando al pubblico in maniera concreta anche se usando mezzi a volte anche un po’ troppo estremi.
Ha diviso, ma alla fine ha saputo far capire a tutti quello che voleva dire, a fronte di un grandissimo regista sempre molto poco citato come Ruggero Deodato che ci ha abbandonato tristemente alla fine del 2022.
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