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[AGGIORNAMENTO] Analizziamo l’affrmazione: “Il Coronavirus circolava in Italia da ottobre: un italiano su tre già contagiato, anche al sud”

È vero che il coronavirus era in Italia già ad ottobre?

Circola sui social la notizia che il famigerato nuovo coronavirus SARS CoV-2 responsabile del COVID-19 fosse in Italia già da Ottobre.

Il link più virale su facebook è quello di TPI: “Il Coronavirus circolava in Italia da ottobre: un italiano su tre già contagiato, anche al sud”

La stessa notizia è stata riportata anche da altre testate on-line. Tra le prime in classifica sul motore di ricerca Google c’è La Luce di Maria: Coronavirus, l’altra verità: da ottobre 1 italiano su 3 in contatto col virus”

Cosa si afferma?

TPI fa riferimento ad un articolo de La Stampa che però è riservato agli abbonati della rivista. Facendo qualche ricerca mirata si è riusciti ad arrivare ad un “estratto” dell’articolo completo.

Il sottotitolo di TPI afferma testualmente che:

“Secondo una ricerca condotta dal team di una società Usa con sede a Bitono, il 35 per cento della popolazione è entrata in contatto con il Covid-19 a partire da ottobre, da quando il virus era già in circolo in Italia”.

Piccola DOVEROSA premessa. Le considerazioni di PareStrano sono quelle di un utente medio, del tutto estraneo a nozioni di medicina. Tuttavia potrebbero fornire altri spunti di riflessione.

Nell’articolo originale de La Stampa, non vengono avvicinate le dichiarazioni sulle percentuali (“il 35% della popolazione è entata in contatto con il Covid-19”) ed il mese di ottobre. Il dottor Pasquale Mario Bacco della Meleam Spa ha dichiarato, sostanzialmente che “stando a dei test di loro proprietà effettuati su un campione di popolazione a Napoli e Bari, è emerso che il 35% di popolazione era infetta.

Un campione, come minimo, piuttosto esiguo.

Qui però nascono le prime domande, i primi dubbi. Bacco dice: «Oltre al nostro test, ne abbiamo utilizzato uno cinese e uno statunitense. Stessi risultati e nessuno li ha mai smentiti. Su un campione di 100 persone, a Napoli 38 erano positive e a Bari 36. La verità scientifica è questa. Poi se questi dati non devono emergere e si vogliono raccontare altre verità, è un discorso diverso»

Un campione di 100 persone è piuttosto esiguo. Napoli conta 954.244 abitanti e la sua Città Metropolitana 3.070.433. Capirete che 100 test non sono indicativi. Bari, invece, al 30 novembre 2019 ne contava 319 579 e la sua area metropolitana 1.261.964. Altro punto interrogativo è la questione sul come siano stati scelti i campioni. Sicuri che tra i campioni non ci fosse stato contatto?

I casi di Legionella nel 2019 erano in realtà CoVid-19

Sempre Bacco afferma: «Indagando sugli anticorpi, abbiamo scoperto quanto fossero datati. Ecco perché il nostro studio è insidioso: il virus era in Italia da ottobre. Le famose polmoniti da legionella erano già da Coronavirus, ma non di questo»

Casi di Legionellosi in Italia

Questi i casi di legionella dal 1997 al 2017. Purtroppo non siamo riusciti a trovare una tabella più aggiornata ma se la curva fosse ancora ascendente, credo che nessuno si stupirebbe. Insomma, almeno a livello statistico la legionella è alquanto probabile.

Per quanto riguarda la parte dove il dottore afferma che “Indagando sugli anticorpi, abbiamo scoperto quanto fossero datati” alziamo le mani, ci arrendiamo. Qui si parla di argomenti troppo profondi per capire senza un percorso specifico quanto precisa possa essere la datazione di anticorpi. È possibile determinare l’età di anticorpi con una discriminazione di pochi mesi. Ad una ricerca molto superficiale, con il solito Wikipedia, alla voce ANTICORPO, una tabella indica che l’emivita di questi anticorpi varia dai 2 ai 23 giorni. Per emivita si intende:

il tempo necessario perché, nell’organismo vivente, la quantità o la concentrazione o l’attività di una sostanza, soggetta a trasformazione, decomposizione o decadimento, si riduca alla metà di quella iniziale. Si usa per riferirsi allo spontaneo decadimento dell’emissione di radionuclidi, alla concentrazione plasmatica di un farmaco somministrato, a sostanze prodotte dall’organismo (ormoni, mediatori), a sue cellule (globuli rossi e altri elementi del sangue).

Insomma, questi test, se e solo se quanto letto degli anticorpi è valido anche per quelli adatti al SARS CoV-2, gli stessi sarebbero dovuti essere effettuati entro gennaio, quando tutto il clamore non si era sollevato.

Di quale CORONAVIRUS stiamo parlando?

Un altro punto del discorso del dottor Bacco che non è troppo chiaro è quando dice:

Il virus era in Italia da ottobre. Le famose polmoniti da legionella erano già da Coronavirus, ma non di questo.

Cosa intente quando afferma che “le famose polmoniti” erano causate da coronavirus «ma non di questo» ?

Con molta probabilità intende qualcosa che è messo in evidenza soltanto dopo, quando precisa che: “Il virus, circolato anche al Sud, ha trovato il clima ideale al Nord, ed è li che si è modificato per diventare più aggressivo”. Questa affermazione è (in parte) smentita da una ricrca della quale si è occupata la rivista scientifica FOCUS, che afferma che il virus, al momento, non sta mutando in maniera significante. Questo renderebbe più semplice sviluppare un vaccino. Anche in caso contrario, a rigor di logica, si sta parlando di test effettuati ben dopo il mese di ottobre.

Se, invece il Dottore si riferiva ai coronavirus in generale, ebbene esistono davvero una marea di coronavirus differenti e quest’ultimo SARS-CoVid-2 è solo una delle tante varianti. Ma questa è una contro argomentazione troppo banale da apporre alle dichiarazioni di un medico.

Da dove salta fuori la data di ottobre 2019?

Per quanto riguarda studi sul SARS-CoV-2 la data di ottobre 2019 salta fuori da uno studio condotto da Alessia Lai, Annalisa Bergna, Carla Acciarri, Massimo Galli e Gianguglielmo Zehender. ANSA, in data 28 febbraio 2020 scriveva sui contagi IN CINA:

La ricerca è stata condotta nel dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’Ospedale Sacco di Milano e nel Centro di ricerca di Epidemiologia e sorveglianza molecolare delle infezioni (Episomi), che fa capo alla stessa Università Statale di Milano. Si deve ad Alessia Lai, Annalisa Bergna, Carla Acciarri, Massimo Galli e Gianguglielmo Zehender.

Un brevissimo estratto dell’articolo scientifico (in lingua inglese) dal team di ricerca dice:

La ricostruzione temporale della filogenesi del SARS ‐ CoV ‐ 2 ottenuta in questo studio è in linea con le stime precedenti e suggerisce che l’epidemia abbia avuto origine tra ottobre e novembre 2019, diverse settimane prima che fossero descritti i primi casi. Ciò è stato confermato mediante analisi coalescenti e il metodo della nascita-morte per stimare l’origine dell’epidemia

Per rimanere sempre aggiornati sui dati del contagio IN ITALIA e nel mondo, potete fare rifermimento a questa pagina.

In più, se avete un minuti da buttare, vi invitiamo a compilare l’anonimo e breve sondaggio sull’italia dopo il “rompete le righe”. Lo trovate qui.

[Aggiornamento]

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri un chiarimento offerto da Claudio Garuti in merito allo studio citato in questo articolo. Durante la scrittura dello stesso abbiamo provato a contattare “la società con sede a Bitonto” ma non abbiamo avuto risposta. Se avete ulteriori informazioni, non esitate a contattarci come ha fatto il Signor Claudio, che ringraziamo per il contributo.

“Il medico che ha condotto questa intervista ha parlato di un campione di 7038 persone, cosa di cui voi non fate menzione. Ad ogni modo, per quanto io non sia in grado di confutare tali dati, PARE STRANO che studi di questo genere non vengano sottoposti a divulgazione a mezzo grandi giornali o tv, non tanto per avvalorarne la loro veridicità, ma giusto così per sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica che circolano anche dati provenienti da ricerche diverse dalle solite “certe” e pontificabili per voce dei soliti “guru” vanesi e narcisi che circolano in tv che dispensano risultati e ricette assolute. A aquesto pro propongo questo interessante articolo scovato leggendo qua e là https://www.iltempo.it/a-fil-di-spada/2020/05/01/gallery/roberto-burioni-fabrizio-pregliasco-silvio-brusaferro-maria-rita-gismondo-esperti-italiani-coronavirus-bocciati-con-voti-bassissimi-da-comunita-scientifica-mondiale-scopus-governo-dpcm-giuseppe-conte-migliore-scienziato-alberto-mantovani-humanitas-1322200/ PARE STRANO VERO???”

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